“La Fede è lo stimolo per non arrenderci mai”: il racconto di Luca

L’esperienza che ho vissuto al weekendissimo, sabato 21 e domenica 22 Dicembre a Casa Clero, è stata “indimenticabile”. Tutto è cominciato il sabato pomeriggio con il congresso del MSAC (MovimentoStudenti di Azione Cattolica). Ci hanno spiegato le funzioni e gli impegni che noi studenti e il Movimento dobbiamo assumere come soci di AC. Spero che in futuro possiamo riuscire a portare nella mia scuola questo movimento e formare un gruppo dove i valori dell’attualità si uniscono con quelli della spiritualità. Durante il congresso ci sono state anche le votazioni per l’elezione dei nuovi segretari MSAC; abbiamo letto il documento che era stato stilato dai vecchi segretari e ognuno di noi ha potuto integrare o diversificare qualcosa. Ringrazio i vecchi segretari Enea e Teresa che con il loro impegno hanno portato il MSAC in diversi istituti del nostro territorio e spero che i nuovi non siano da meno.

 

Dopo il convegno è iniziato il vero e proprio weekendissimo. Abbiamo iniziato con un momento di deserto preparato da Don Vito, durante il quale abbiamo meditato sulla Parola il cui insegnamento è di tenerci pronti perché quando meno ce l’aspettiamo il Signore può bussare alla nostra porta. Ci ha proposto alcune domande che mi hanno particolarmente colpito: la prima chiedeva quali fossero le montagne che ci impediscono di vedere il Signore. A questa domanda penso che tutti rispondono perché nessuno è perfetto, soprattutto noi giovanissimi; l’altra ci interrogava sul torpore, la distrazione o la noia che può venire da noi, qualche volta anche durante l’ascolto della Parola quando è un po’ più complicata. Un’altra domanda ci chiedeva come noi aiutassimo gli altri ad uscire dal torpore. Io penso che l’unico modo sia incoraggiarli e renderli partecipi in ogni attività.

Questo poi è stato discusso nei laboratori. Il tema era la ricerca. I due membri dell’èquipe ci hanno fatto ascoltare una canzone molto significativa e profonda cantata da Niccolò Fabi.

Ci sono state poste altre domande inerenti al testo e quella che mi ha colpito di più è stata l’ultima che chiedeva quale fosse “l’oro” che sto cercando e in che cosa la fede può aiutarmi. Questa domanda mi ha fatto molto pensare a tutte le difficoltà e l’impegno che ci metto per realizzare quello che voglio. Io penso che la fede sia lo stimolo che ti aiuta a non arrenderti mai, ad andare avanti e a sostenerti nelle situazioni in cui mi sento debole. Poi abbiamo fatto una specie di caccia al tesoro nella stanza e abbiamo cercato e radunato tutti gli oggetti che per noi potessero essere significativi; ma non siamo riusciti a trovare il vero tesoro perché era nascosto nel luogo più improbabile: nel cestino delle carte c’era accartocciata l’immagine di Gesù Bambino.

Poi ci siamo deliziati con la cena e divertiti con l’animazione. Questi due momenti sono importanti per fare nuove amicizie e conoscenze. Infine abbiamo concluso la giornata con una preghiera.

Il giorno dopo abbiamo partecipato alla liturgia Eucaristica domenicale e poi abbiamo fatto colazione. C’è stato un altro momento di deserto dove Don Luigi ci ha fatto leggere delle profezie che spiegavano ciò che ci ha donato il Messia. Abbiamo poi approfondito il tema dell’attesa nel laboratorio. La tematica dell’Attesa è la stessa che ritroviamo in una nota poesia leopardiana: “Il sabato del villaggio”. Ci è stato poi proposto come nella poesia di narrare una scena che rappresentasse “l’attesa del Natale in città”. È stato bellissimo perché ci siamo divertiti un mondo a metterci nei panni di qualcun altro. Alla fine ci hanno fatto realizzare una scatola regalo con una frase. La mia frase è stata: “Da qui si entra per ascoltare la Parola, da qui si esce per esporla al prossimo”.

Dopo abbiamo pranzato e siamo tornati a casa. La parte più bella del weekendissimo è stata sicuramente quella dei laboratori perché è il momento in cui ci si può confrontare e ognuno può esporre il proprio parere in ogni situazione.

Ringrazio i miei educatori per avermi permesso di vivere questa bella esperienza e spero che me la riproporranno anche a febbraio.

 

Luca Boccia – Parrocchia San Francesco D’ Assisi ai Casilli (S.Giuseppe Vesuviano)

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