La mobilitazione di cui negli ultimi mesi sono protagonisti centinaia di lavoratori della nostra azienda cittadina, l’”AVIO”, uno dei fiori all’occhiello del nostro polo industriale, non può e non deve passare inosservata. Sgomenti abbiamo appreso la notizia della Cassa Integrazione Guadagni Straordinari (CIGS) per ben 116 dipendenti, tra operai e impiegati, nonostante mesi di lotte e trattative. Tutto ciò rappresenta un’indubbia involuzione che ci riporta paurosamente e paradossalmente indietro nel tempo, impedendo al nostro già precario sistema economico del Sud quello sviluppo che ci auspichiamo da fin troppo. Noi giovani dell’AC di Pomigliano d’Arco non possiamo non riporre fiducia nell’attuale e imperante processo di globalizzazione dell’economia, coscienti che questo sistema rappresenti il nostro presente e soprattutto futuro, ma siamo pure allarmati dagli alti rischi che esso comporta. Primo fra tutti, la mortificazione della dignità umana in quanto tale. In quanto giovani e soprattutto cattolici, non ci limitiamo ad esprimere la nostra piena solidarietà ai lavoratori ed alle loro famiglie, ma intendiamo scendere in prima linea al loro fianco per combattere e rifiutare duramente il sistema per cui il lavoro prescinde dalla salvaguardia dell’individuo. È a tal proposito che venerdì, 30 marzo 2007, abbiamo partecipato alla fiaccolata organizzata per esprimere la nostra solidarietà e per ribadire la priorità dell’uomo rispetto alla logica del profitto. Diciamo basta al lavoro inteso come merce, basta ai soprusi ed alle ingiustizie perpetrate a danno dei più deboli, basta alla logica di mercato tesa unicamente a ridimensionare per ottimizzare. Se rendere i processi snelli per far fronte alla concorrenza imposta dalle nuovi leggi di mercato significa calpestare l’individualità della persona umana, invitiamo le Istituzioni a prendere urgenti provvedimenti per impedire quella distorsione dei valori che genera la logica del mero profitto. Il nostro presente ed il nostro futuro di persona umana deve essere salvaguardato, a tutti i costi. La stragrande maggioranza dei dipendenti colpiti dalla Cassa integrazione ha più di quarant’anni ed appartiene a famiglie monoreddito: sono mariti, padri, lavoratori, che hanno investito la loro vita sull’onestà e sulla serietà di un’occupazione dignitosa. Quale futuro possiamo e dobbiamo aspettarci noi giovani che, da sempre, crediamo nel rilancio del nostro comparto industriale? Solo il lavoro dignitoso e non precario ci può garantire un futuro degno di essere chiamato tale, che allontani per sempre il rischio delle devianze e l’ombra della criminalità. Un’onta che da sempre ci viene rimproverata ed addirittura rinfacciata a sostegno di un’idea di Sud arenato sui propri vizi ed errori, privo di slanci ed incapace di proposte serie e costruttive. Noi, come giovani, cattolici e meridionali, ancora una volta non intendiamo sottometterci ad uno stato di cose che – a torto – non ci rende giustizia e mira a farci desistere dai nostri fermi propositi di cambiare un sistema ingiusto e penalizzante. Sosteniamo i lavoratori e le loro famiglie che da settimane sono accampati in quella esigua ma stabile tenda posta di fronte all’entrata principale dell’”AVIO” per difendere strenuamente la centralità e il valore della persona. Rivolgiamo, infine, un sentito appello all’azienda, ai rappresentanti della politica e delle istituzioni, ai sindacati e ai lavoratori affinchè non si perda mai il coraggio del dialogo. Solo attraverso di esso è possibile promuovere la conciliazione, avanzare messaggi di speranza e concorrere al bene comune.
Raffaele Cerciello, coordinatore Centro San Paolino
I volontari del Centro
I giovani di Azione Cattolica di Pomigliano