Carissimi lavoratori Fiat di Pomigliano,
quello di ieri è stato un giorno veramente importante. Eravate chiamati ad una scelta difficile, dalla quale dipendeva il futuro dello stabilimento Giambattista Vico. Avevate tra le mani non solo il vostro destino personale, ma anche quello dei vostri 5mila colleghi e di oltre 10mila persone dell’indotto regionale.
Il referendum è stato preceduto da tensioni e polemiche. Alcuni hanno visto nel nuovo piano Fiat una forzatura verso importanti diritti civili. Altri hanno considerato prioritario, in questa fase, salvaguardare i livelli occupazionali.
Era lecito che ci fosse un confronto. Ma ancora più lecito era che vi pronunciaste voi. E l’avete fatto, accettando il piano. Ora è obbligo morale del management Fiat non fare un solo passo indietro, non fare leva in modo strumentale sui “no” emersi dalla consultazione, e portare a Pomigliano, come promesso, la nuova Panda, investendo in modo massiccio per il rilancio duraturo e stabile dello stabilimento.
Avete dimostrato coraggio, serietà e senso di responsabilità. Avete dimostrato che il Meridione, lungi da ogni stereotipo, ha sete di lavoro. Avete dimostrato, permettetemi, che la gente di questa terra, quando ha tra le mani il proprio futuro, sa bene quale direzione prendere. Ora tocca al management Fiat mettere in campo lo stesso coraggio, la stessa serietà, lo stesso senso di responsabilità. Anzi, proprio la fiducia concessa da operai e impiegati all’impresa deve essere ripagata dalla stessa con una grande e scrupolosa attenzione al futuro produttivo, ai diritti civili e alle condizioni di lavoro. Anche i sindacati, che in queste settimane hanno mostrato forti lacerazioni, accolgano questo risultato come un richiamo dei lavoratori ad essere uniti, ad ascoltare le reali esigenze di coloro che rappresentano.
Ieri ricorreva la festa di san Paolino di Nola, il grande vescovo della nostra diocesi. Mi piace pensare che il santo degli ultimi, del dialogo, dell’accoglienza, del coraggio, della perseveranza, della speranza, della cultura abbia guardato con amore di padre a quanto stava accadendo a Pomigliano. Certo voi ieri non cercavate miracoli, ma diritti, anzi, il diritto sociale più importante, quello al lavoro. Avete fatto la vostra parte. Ora, chiedendo l’intercessione di san Paolino sui loro cuori, volgo il mio sguardo e la mia voce di umile pastore di questa amata terra ai manager Fiat. A loro dico: «Ecco la gente del Sud, ecco la gente che fa la storia caricandosi la propria croce sulle spalle. Non traditela, questa gente. Per amore del Cielo, non traditela».
Padre Beniamino Depalma
Vescovo di Nola