Davanti a Te nel segno del Digiuno

Senza titolo-1Carissimi fratelli,

all’inizio del tempo di Quaresima vorrei rivolgermi a voi con parole semplici e un solo, accorato, appello. Nelle ultime settimane la Chiesa di Nola ha sofferto con centinaia e centinaia di persone che hanno perso improvvisamente il lavoro. In nome della comunità dei credenti, ho dovuto spendermi spesso in prima persona per sollecitare le istituzioni e il mondo dell’economia,chiedendo un di più di cuore e umanità.

Proprio questo lungo periodo di sofferenza a fianco a chi non riesce a vedere la luce della Speranza mi spinge a non pronunciare nuovi discorsi.

Vi chiedo soltanto,in nome delle difficoltà materiali e spirituali che vivono tanti nostri fratelli,di vivere una Quaresima caratterizzata dalla sobrietà e dalla solidarietà silenziosa. Sobrietà delle parole, dei gesti, dei pensieri, dei consumi, degli stili di vita. Solidarietà silenziosa che si esprima con gesti concreti di vicinanza materiale e spirituale. Sobrietà e solidarietà personali e comunitari. Perché uno stile esemplare vissuto insieme, e non da soli, ha il potere di diventare cultura attraente per molti.

In questo tempo, fratelli, impariamo la sobrietà contemplando il Signore in digiuno nel deserto, impariamo la solidarietà contemplando il Signore che,nell’intimità con il Padre,matura la scelta di offrirsi gratuitamente per la salvezza degli uomini. Proponiamoci un digiuno sincero e motivato interiormente da tutto ciò che è inutile. Proponiamoci un’astensione consapevole da ciò che non contribuisce alla nostra autentica umanità. Proponiamoci un distacco sincero dai beni, in modo da poter offrire a chi ha bisogno, senza indugi e senza compiacimenti. Proponiamoci un rinnovamento delle priorità, in cui al primo posto salga il bisogno di chi sta peggio,e non l’autorealizzazione.

Sosteniamo queste intenzioni con la preghiera incessante, accompagniamo il Signore verso la Croce e verso la Gloria della Resurrezione colmando la sete del nostro cuore con il sogno di Dio Padre:un’umanità felice perché fraterna.

Mons. Beniamino Depalma

Arcivescovo -Vescovo di Nola

Nola, 7 febbraio 2010

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