Carissimi amici sacerdoti,
come state? Sentiamo di chiedervelo dal profondo del cuore con sincerità e amicizia. Questi della pandemia sono stati anni durissimi per tutti e, lo abbiamo potuto costatare, anche per voi. Così pure questa fase di lenta ripresa sembra caratterizzata comunque da preoccupazioni e incertezze, ed è ora ulteriormente appesantita da una guerra in Europa i cui esiti non si possono neppure immaginare. Eppure sappiamo che, quand’anche per vie misteriose, il Bene agisce sempre, il Signore è padrone della storia ed è lo Spirito del Signore che anima la Chiesa e, invocato, non viene mai meno. Questo ci consola e ci dà forza per guardare avanti anche in questi tempi oscuri.
Un mese fa, domenica 6 marzo siamo tornati a celebrare in presenza un’Assemblea diocesana di Azione Cattolica. È stata un’emozione indescrivibile. E da quel momento è nata l’idea di scrivervi. Per dirvi cosa? Vogliamo che voi sappiate che potete contare su di noi, come prima, più di prima e, se possibile, meglio di prima. Potete contare sull’Ac e potete contare sull’affetto e la stima che ci lega a voi. Vi vogliamo bene e siamo grati per il servizio che rendete per il regno di Dio, alla Chiesa intera e alle singole comunità a voi affidate.
Vi scriviamo anche perché ci sentiamo particolarmente sollecitati dalla fase ecclesiale che ci troviamo a vivere. La pandemia da Covid, anche nelle nostre realtà ecclesiali, non ha tanto generato dei problemi, quanto piuttosto evidenziato e magari accelerato, in tanti casi, diverse problematicità latenti. Ma ha permesso anche che emergessero alcune potenzialità nascoste. E anche adesso, con la fine di molte restrizioni, benché la pandemia non sia ancora finita, questa fase sinodale della Chiesa ci permette di guardare al domani con più capacità progettuale, non sensa avvertire comunque la difficoltà anche psicologica della ripartenza.
Sono questioni dunque non nuove, di cui siete sicuramente consapevoli e su cui, siamo certi, avete avuto modo di confrontarvi tra confratelli e che, tra l’altro, furono già in qualche modo delineate nel recente nostro Sinodo diocesano. Siamo convinti che proprio il confronto e la condivisione possono essere la chiave per provare a cercare soluzioni alle sfide ormai inderogabili che questo tempo ci pone davanti. D’altronde, è il grande tema della sinodalità che chiama tutti ad un “di più” di corresponsabilità e di protagonismo: ci ricorda che se qualcosa non va come dovrebbe andare o come vorremmo che andasse, non è colpa dei singoli, ma responsabilità di tutti.
Ci sembra, quindi, che il cammino sinodale in cui è impegnata la Chiesa italiana e universale sia una preziosa possibilità per ripartire e non un adempimento cui assolvere: ascoltarci tra di noi sinceramente, ascoltare non per moda ma per reale interesse verso le persone, interrogarci su cosa siamo disposti a rinunciare e cosa cambiare perché le persone, nelle nostre comunità, facciano una reale esperienza di incontro con Cristo.
Il 6 marzo dunque, in Assemblea, ci siamo dati una spinta per essere, come Ac, più “concreti”, scorciandoci le maniche, senza temere la fatica, investendo energie su una sinodalità operosa e non salottiera. Abbiamo operato anche una scelta “organizzativa”: rivedere la composizione dei Consigli parrocchiali di Ac, in modo che possano essere davvero uno strumento piu efficace al servizio del discernimento. Su questa scia, vi proponiamo un impegno comune e corresponsabile per la valorizzazione dei Consigli Pastorali come luoghi dove davvero si può superare quel “si è sempre fatto così” che, ora più che mai, rischia di imprigionare i nostri talenti. I nostri luoghi di discernimento, associativi e comunitari, siano davvero la “casa” della riflessione e delle scelte condivise, non quello delle lamentele e delle chiacchiere inutili e meno che mai quello delle semplici “ratifiche” o dei silenzi-assensi.
A livello diocesano, la riflessione sui temi che abbiamo affrontato all’Assemblea continuerà e ci accompagnerà anche nei prossimi mesi. In questo percorso, vorremmo vivere – se vi fa piacere – un momento importante di confronto e di progettualità con voi: stiamo provando a immaginare come e quando programmarlo senza appesantire ulteriormente le vostre agende che sappiamo essere già dense.
Cogliendo l’occasione per farvi i nostri sinceri auguri di una santa Pasqua di Risurrezione, vi abbracciamo tutti fraternamente.
La Presidenza diocesana dell’Azione Cattolica
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