(Per scaricare la lettera in formato A4:Messaggio educatori weekend 2025)
Cari educatori e responsabili di Ac, grazie!
Grazie di cuore per quello che fate. Grazie per la vostra passione, per il vostro impegno, la vostra pazienza. Grazie per la vostra generosità e per la vostra dedizione.
Passione, impegno, pazienza, generosità, dedizione: se ci pensiamo sono parole che oggi non sentiamo spesso. Viviamo tempi in cui tutto è diventato liquido: sembra che non esistano doveri, ma solo possibilità. Ogni scelta è posta sotto la lente di ingrandimento di ciò che “mi torna in tasca”, di quello “che piace a me”, che “mi fa stare bene ora”, del “quanto tempo mi sottrae?” e deve passare il setaccio delle cose “di cui sento di aver bisogno”. In parte è giusto che sia così, ci mancherebbe: fare cose che ci fanno stare male o controvoglia è una delle decisioni più sbagliate possibili.
Però voi siete la prova che si può guardare anche oltre i propri desideri più immediati. Siete la prova che in un’epoca in cui il noi è cancellato dall’io, in cui il “devo pensare a me” schiaccia il “come posso aiutarti“, il “cosa me ne viene” sbarra la strada al “sono qui: puoi contare su di me” si può avere un orizzonte diverso, più ampio. Siete la dimostrazione che guardare gli altri negli occhi – più che il proprio ombelico – può portare a scelte diverse. Siete la prova che si può scegliere non solo in base all’io, ma di un noi di cui ci sentiamo parte. Siete la prova che si può sempre scegliere di spendersi per gli altri.
Forse oggi più di ieri è difficile scegliere di dedicare una parte della propria vita all’impegno: il tempo è sempre poco e ci sembra di soffocare tra mille incombenze, tra mille necessità, tra mille richieste. È una scelta che non è scontata, né dovuta e tutto ciò la rende una scelta particolarmente significativa. È una scelta che non sempre è facile, ma io e voi sappiamo una cosa: ne vale la pena. Vale la pena scegliere di fare spazio all’interno della nostra vita per le altre persone, fare qualche salto mortale quando necessario per dare una mano, rendersi disponibili ad un servizio da cui non ricaveremo nessun vantaggio personale, ma di cui abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l’immenso valore.
Sì, perché è la consapevolezza del bene che l’Ac fa alla nostra vita – facendoci incontrare il Signore e riempiendola di relazioni significative – che spiega il perché di questa scelta generosa e gioiosa da parte di tutti noi, anche se non abbiamo condizioni di vita perfette. Una scelta che ci fa strappare tempo allo studio, al lavoro e alla famiglia per riuscire a portare tutto a termine. Una scelta che facciamo – ripeto – perché sappiamo che ne vale la pena. Ed è in virtù della consapevolezza di questo valore grande che l’Ac ha avuto, ha e avrà per la nostra vita, che ha avuto, ha e avrà per la vita di tante persone, che non solo ci impegniamo, ma lo facciamo anche per bene, lo facciamo seriamente con dedizione, fedeltà e fervore, lo facciamo prendendoci cura della nostra interiorità, dedicando tempo all’approfondimento e allo studio, senza smettere mai di formarci.
Durante questo triennio siamo accompagnati dalla scena della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Mi è sempre piaciuto pensare che siamo chiamati a farci pane: donare le nostre vite e i nostri talenti, apparentemente miseri e insufficienti per sfamare le persone. Ci doniamo per scoprire non solo che sarà sufficiente, ma che alla fine quel pane risulterà sovrabbondante: ci scopriremo persone diverse, cambiate, migliori.
Facciamoci pane. Doniamo quello che abbiamo senza timore affidandolo al Signore. Facciamolo con uno slancio pieno del cuore, senza indugio, senza equilibrismi, senza calcoli. Facciamolo perché sentiamo il cuore che arde d’amore. Facciamolo nella consapevolezza che il pane secco – quello che avanza ed è destinato ad essere gettato perchè non sapremmo cosa farcene – dato ai poveri non è carità: doniamo il nostro tempo anche quando sembra che ci costi un po’ di fatica in più. Continuiamo a metterci al servizio del prossimo con generosità ed entusiasmo, con allegria ed energia come faceva Pier Giorgio Frassati. Continuiamo a farlo perché ne vale la pena, come ci ha fatto sperimentare chi si è impegnato e si impegna anche per noi senza riserve e senza chiederci il conto.
Grazie ancora per quello che fate, grazie per quello che siete. Grazie per rendere la nostra Ac così bella!
Enzo
presidente diocesano Azione cattolica Nola