Nelle tue mani: ragazzi capaci di Dio – il racconto del campo nazionale Acr

Quest’anno, dal 1 al 4 agosto, si è tenuto il Campo Nazionale Specializzato E membri d’equipe ACR ed ho avuto la possibilità di parteciparvi per la prima volta.

La gratitudine che ho provato quando mi è stata proposta l’occasione è aumentata sempre più con il trascorrere delle ore; il tema era “NELLE TUE MANI- RAGAZZI CAPACI DI DIO” e mi ha dato la possibilità di interrogarmi e comprendere meglio la dimensione spirituale dei ragazzi e il loro modo di esprimerla.

Il primo momento di condivisione tenutosi a Nocera Umbra ha visto il confronto dei membri sui tempi e sulla modalità in cui viviamo la vita spirituale. Gli spunti emersi si sono rivelati interessanti ed hanno messo in luce la facilità con cui condividiamo con Dio emozioni quali la gioia, la soddisfazione e la tristezza, e quanto invece sia difficile aprirsi e comunicarGli la rabbia e lo sconforto.

“Al suo cospetto per tutti i nostri giorni…” – La spiritualità dell’educatore è la premessa con cui il presidente nazionale Giuseppe Notarstefano ha iniziato il dialogo tenutosi nella mattinata di venerdì 2 agosto. Proseguendo egli ha definito la propria idea di vita spirituale quale acqua che, seppur alle volte arriva violenta, è indispensabile per ognuno; questo ci rende canali che devono essere pronti a lasciarsi inondare coscienti che l’acqua, anche quella che fuoriesce, farà bene a tutto ciò che verrà bagnato da essa.

Nel corso della giornata di venerdì abbiamo seguito poi l’idea di “Prendere il Largo”: in seguito ad un tragitto a piedi ci siamo recati presso casa San Girolamo a Spello per vivere un momento di lectio sul brano dell’anno e fare l’esperienza del deserto. In tale luogo abbiamo avuto anche la possibilità di ricordare – o scoprire – la figura di Carlo Carretto il quale definiva il deserto “l’oasi dell’essenziale, totale affidamento per ristorarsi”. La sua storia fa emergere quanto sia importante rafforzare la chiamata di Dio e ci permettere di comprendere che è proprio nel peccato che noi possiamo immergerci nel perdono di Dio ed imparare da esso: “Se Dio perdona anche noi dobbiamo perdonare”.

Sabato mattina sono venuti a condividere la propria esperienza la prof.ssa Alessandra Augelli e Don Michele Gianola i quali hanno affrontato il tema Piccoli capaci di Dio-La spiritualità dei Piccoli. L’educatore, al fine ultimo di accompagnare il cammino, far crescere la spiritualità e custodire la vocazione dei bambini, deve instaurare con lui un rapporto di fiducia e presentarsi come qualcuno capace di indicargli “dove poggiare i piedi”. I bambini prestano attenzione e valorizzano tutto; importante è dunque far comprendere loro che a noi “la loro anima sta a cuore”.

Nel corso del sabato pomeriggio si sono tenuti invece i percorsi laboratoriali dove ogni gruppo ha potuto conoscere o riscoprire uno strumento per accompagnare i propri ragazzi: “Shemà”, “Nelle tue mani” , la collana “Fiumi d’acqua viva” e “Tutto in regola” si sono rivelati fonti preziose affinché possa essere coltivata al meglio l’esperienza religiosa dei bambini e dei ragazzi.

Rapidamente è giunta la domenica mattina e, dopo la Celebrazione eucaristica tenutasi da Don Francesco Marrapodi, assieme agli assistenti presenti al campo, si è tenuto il momento dedicato alla presentazione dell’Itinerario Annuale dell’Acr. L’ambientazione che fa da sfondo al percorso è il cinema e le parole che compongono il mazzo di chiavi di questo anno associativo sono senza dubbio fiducia, Giubileo, novità e speranza. Dobbiamo guardare con sguardo rinnovato e riscoprire Gesù nel nostro essere figli amati.

Infine, la responsabile nazionale Acr Annamaria Bongio ha condotto le conclusioni, ricordandoci che l’amore rigenera e in questo quadro dobbiamo porre speranza nell’amore che rigenera perché: “L’uomo è per l’uomo la strada verso Dio”.

Nella vita vi sono insiti i percorsi ed è nel cammino che incontriamo Dio; Egli ci dice di “Non temere”, di avere pazienza e di fermarci alle tappe gustandole a pieno decidendo poi di lasciarci accompagnare e a nostra volta accompagnare qualcuno.

Margherita Conforti, membro di equipe diocesana dell’Acr – parr. S. Vincenzo di Scafati

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