Atto normativo diocesano

Pubblichiamo l’atto normativo nella versione aggiornata con il regolamento diocesano.

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Premessa

La scelta democratica, tratto distintivo dell’Azione cattolica da sempre, traduce la ferma volontà dell’associazione di assumere nella storia il volto della comunione, di favorire la partecipazione e incoraggiare la missione. Per questo le norme che regolano la vita associativa vanno lette secondo questo criterio: si pongono a garanzia della comunione, della partecipazione, della corresponsabilità più ampia e della missione comune. Regolare la vita associativa, l’esercizio democratico, i luoghi associativi, libera l’associazione dal pericolo degli individualismi, favorisce uno stile sempre più autenticamente sinodale, garantisce per ciascuno una serena assunzione del proprio pezzetto di responsabilità, accompagna a vivere pienamente inseriti nella comunità ecclesiale, corregge o evita eventuali “storture”. 

Va considerato, infatti, che le norme di cui l’associazione si è dotata sono il frutto di un discernimento che si radica nell’esperienza. La stessa scelta democratica è una scelta che affonda le proprie radici nella lunga storia associativa, scelta che nel tempo e attraverso l’esperienza ordinaria è stata affinata, aggiornata, rimodulata. L’associazione si ripensa continuamente nel tempo per il quale è al servizio, cambiando forma pur restando fedelmente fedeltà a se stessa, al suo DNA.

Il tempo che stiamo vivendo ci invita con maggiore insistenza ad attivare processi nuovi, affinché lo stile sinodale permei sempre più alla radice del nostro modo di essere Chiesa e di perseguirne la missione. Il tempo della pandemia ha riportato al centro la necessità di ritrovarsi per fare discernimento insieme, ha reso evidente quanto la logica del “si è sempre fatto così” sia sbagliata e inapplicabile, ha reso fondamentale mettersi in ascolto delle gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono. È sorta, così, l’esigenza di rilanciare e ripensare l’organo associativo del consiglio parrocchiale. Il nuovo testo dell’articolo 27 del presente Atto Normativo Diocesano, approvato il 2 ottobre 2022 dall’assemblea diocesana, ridisegna la conformazione dei consigli parrocchiali secondo una struttura più agile, maggiormente idonea a valorizzare il contributo di ciascun membro del consiglio, nonché a favorire una più concreta corresponsabilità assembleare, nel quadro della definizione degli orizzonti e delle linee programmatiche, secondo quanto delineato dall’articolo 26.

Tale processo di riforma del consiglio parrocchiale ha rappresentato altresì l’occasione per ribadire il grande valore metodologico, in chiave educativa, dell’essere e del fare associazione, particolarmente in un tempo come quello presente segnato da un sempre maggiore individualismo:  provare incessantemente a camminare insieme nell’accoglienza reciproca, darsi delle regole, rispondere ad un appello comune alla responsabilità, accogliere un incarico specifico, saper consegnare quell’incarico nelle mani di qualcun altro dopo un certo tempo, stare dentro processi di discernimento comunitario senza l’ansia di far prevalere la propria idea, fare propri degli obiettivi che sono comuni, ha un grandissimo valore perché ci educa ad essere Chiesa. Essere associazione educa alla comunione e alla sinodalità. È in questo senso che l’Azione cattolica rappresenta una vera palestra di sinodalità.

A tal proposito ci risuonano nel cuore le parole che l’apostolo Paolo rivolge alla comunità di Roma, indicando la via da percorrere per essere sempre più parte e al servizio della comunità cristiana:

«La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera. Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell’ospitalità. Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12,9-18).

Questa Parola ci esorta ancora oggi a perseguire il grande desiderio di comunione che viene dallo Spirito e che ci spinge ad essere «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32) con ogni fratello. Facciamo nostro, ancora oggi, questo desiderio, lasciando che animi e che dia senso e forma al nostro incessante servizio alla Chiesa, attraverso l’Azione cattolica.

Il Consiglio diocesano

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