“Non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza. Possiamo e dobbiamo sperare, perché Dio è fedele. […] Abbiamo bisogno di riprendere il cammino, ricordandoci che nasciamo e rinasciamo da una chiamata gratuita d’amore, là, nella mia Galilea. Questo è il punto da cui ripartire sempre, soprattutto nelle crisi, nei tempi di prova. ” (Papa Francesco, omelia della Veglia Pasquale 2020)
Non vogliamo cedere alla rassegnazione. Non vogliamo essere un’associazione delle lagne, rimpiangendo i (presunti) “bei tempi” passati e guardando al presente e al futuro con lo sguardo di chi non vede il Bene che è già all’opera. Vogliamo sperare consapevoli di non essere dei visionari. Vogliamo essere un’associazione con le maniche scorciate e con gli occhi che brillano di speranza, impegnati tutti insieme attraverso il contributo di tutti nella costruzione della speranza. E vogliamo farlo perchè abbiamo la certezza che siamo amati: siamo “sognati” da Dio e perciò non possiamo essere “rassegnati”.
Ce lo siamo detti all’assemblea del 6 marzo, impegnandoci anche concretamente nella riflessione per capire come fare ad essere costruttori di speranza. E continueremo a dirlo con gioia alla festa diocesana unitaria del 28 maggio. Finalmente di nuovo tutti insieme: non una selezione parrocchiale, ma tutti i giovanissimi, i giovani e gli adulti.
Sarà un momento di gioia e di entusiasmo e perciò l’abbiamo pensato davvero come un momento di festa, in cui ritrovare amici, potersi incontrare avendo un tempo di “libertà” per poter chiacchierare e divertirsi come si preferisce. La festa, infatti, vivrà una prima fase in cui l’idea dell’impegno personale e collettivo sarà sviluppata in vari stand allestiti nel chiostro del Seminario e che si potranno visitare nell’ordine che si preferisce.
Successivamente un breve momento di riflessione aiutati da degli ospiti speciali – che preferiamo non svelarvi ancora – con cui proveremo a capire cosa c’è bisogno di ricostruire e come farlo.
Infine, come in ogni festa che si rispetti, il momento di “ammuina”: un momento di condivisione anticipata da una cosa che non abbiamo dimenticato, perchè abbiamo delle candeline da spegnere! Due anni fa avremmo dovuto festeggiare la festa dei primi cento anni della nostra Ac diocesana: è dal 1920, infatti, che le tracce storiche mostrano continuità di azione e adesione nella nostra Chiesa locale. In realtà, però, le primissime testimonianze risalgono al 1902: i primi 18 anni sono stati anni in cui pian piano si è costruita – un po’ a singhiozzo, per tentativi – quella maturità asssociativa che ha permesso poi di poter spiegare del tutto le vele e di prendere il largo… Insomma, guardandola da un altro punto di vista, quest’anno l’Ac di Nola fa 100+20 anni permettendoci di poter cantare quel “tanti auguri a noi” collettivo che il Covid ci ha negato due anni fa!
Pare, quindi, che il 28 maggio sarà una giornata davvero speciale a cui vorremmo che partecipassero davvero tutti!
16.00 arrivi e apertura stand
17.30 in ascolto
19.00 momento di festa
20.30 “con le mani ciao ciao”
Scarica i percorsi in preparazione alla festa:
Percorso-per-giovani-e-giovanissimi-festa-2022.pdf (407 download).
Percorso-per-adulti-festa-2022.pdf (338 download).
Mostra sulla ricostruzione: Mostra-ricostruzione-def.pdf (86 download)
STAND-FESTA-DIOCESANA.pdf (97 download)