Dal 29 al 31 Marzo si sono tenuti gli esercizi spirituali al Seminario Vescovile di Nola, a cui ho preso parte. Gli esercizi spirituali non sono solo un contenuto, non sono idee da comunicare, bensì una realtà esistenziale, viva e concreta, sono un’esperienza personale, un incontro personale, vivo e vitalizzante con Dio. Nonostante non fosse la mia prima esperienza, l’idea del silenzio ha comunque scaturito timore dentro me, il discernere ancor di più; discernere vuol dire scegliere separando, valutare in maniera completa e con grande cognizione, ma soprattutto spogliarsi delle proprie vesti di fronte al Signore, percepire ed ascoltare la Sua volontà. La preghiera del Padre Nostro è stata il fulcro di questi esercizi, attraverso la guida di Don Luigi Vitale ho realmente capito l’enorme significato che si cela in ogni singola frase di questa preghiera. Seppure, bisogna ammetterlo, oggi sembra essere diventata un proclamare meccanico. L’esperienza che ho vissuto è stata molto forte, un mix di emozioni hanno contraddistinto il mio animo durante l’incontro col Signore; non dico che sia stato semplice, anzi, arrivare a delle consapevolezze ti turba perché la verità un po’ spaventa, disturba sempre qualcosa e soprattutto arriva silenziosa. È stato complicato cercare tutti gli affetti disordinati e, dopo averli tolti, cercare la volontà di Dio nella disposizione della mia vita e del mio animo. Ho riflettuto, ho saputo dare ascolto e questa volta non ho lasciato che ansia e timore prendessero il sopravvento. Don Luigi in questi esercizi è stato mia guida e mio mentore, ha saputo trasmettermi fiducia e serenità durante ogni colloquio e soprattutto ha saputo mostrarsi disponibile in ogni momento della giornata. Infine vorrei dedicare una frase ai miei amici esercitanti e non : ‘Abbi il coraggio di prendere il largo e non lasciarti imprigionare dalle paure’.
Alessia Arianna (giovane della Parrocchia San Michele Arcangelo, Saviano)
“Padre vorrei poter dedicare un po’ di tempo interamente all’incontro con Te, sentirti vicino, entrare in quel silenzio orante che mi è tanto caro dove tutto di me tace e sei solo Tu a parlare… Tu Gesù, Tu Spirito Santo, Tu Padre”.
Quando ho deciso di aderire ai tre giorni di esercizi spirituali non sapevo cosa mi aspettava, tanto meno se ero pronto a fare questa nuova esperienza di fede, c’era però un desiderio che mi spingeva a provare, quello di cercare appunto un momento di intimità con Lui. Spesso però non si mette in conto che i progetti, i desideri, le nostre aspettative non coincidono con il Suo volere, anche perché i limiti della nostra umanità ci impediscono di prevedere le Sue grandi meraviglie. Ed eccole qua; arrivo in seminario (casa clero) ed una strana sensazione di familiarità mi avvolge, già dai primi fratelli e sorelle che incontro ricevo quell’accoglienza che mi fa sentire a casa. Che meraviglia! Con l’arrivo degli altri ospiti di questa tre giorni di fede, riesco a percepire la loro gioia di essere lì e in un attimo tutto mi è chiaro; non sarebbe stato solo l’incontro intimo con Gesù, ma di lì a poco avrei avuto la possibilità di vivere una silenziosa e profonda preghiera comunitaria, insieme a fratelli e sorelle che manco conoscevo ma che già sentivo vicini in Cristo Gesù. Ecco la Paternità di Dio Padre, che a breve avrei ascoltato e approfondito con l’aiuto dei Sacerdoti, mi si presentava già dinanzi per essere vissuta in amore e fratellanza con tutti, con questa grande famiglia che ho avuto il piacere di incontrare in questi giorni e di cui sono stato onorato di far parte; figli nel Padre, fratelli in Cristo.
Nel silenzio orante che aleggiava nella struttura mi sono sentito a mio agio, e ho potuto scorgere il Suo amore nel viso e negli occhi di ognuno; quegli sguardi attenti, talvolta pensierosi, quei sorrisi fatti di sincero affetto, quei gesti di accoglienza che solo chi vive in Lui può avere. Ascoltare poi la profondità nascosta dietro la preghiera del “Padre Nostro” con le porte del cuore mirabilmente aperte dai tre Don, che hanno scavato in profondità ma senza ferire, con forza e delicatezza, con decisione ed ironia, hanno messo a nudo le tante fragilità che si celano nel nostro essere umano, ma hanno svelato il senso profondo del dialogo e del patto che facciamo con Dio Padre ogni qual volta recitiamo questa preghiera. Torno a casa rigenerato nello spirito e nello stesso tempo scavato nella fede, con la consapevolezza che pregare come Gesù ci ha insegnato è un dono d’amore verso il Padre e del Padre verso noi che va assolutamente vissuto e non recitato; la Sua paternità, la nostra fratellanza, la Sua misericordia e il nostro perdono, vanno portate dentro ogni istante della vita di cui ci è fatto dono.
Cos’altro aggiungere se non grazie! Grazie a Lui per avermi dato la possibilità di vivere questa esperienza, grazie ai fratelli e le sorelle che ci hanno accolto e coccolato con una organizzazione impeccabile, e grazie a tutti voi che avete aderito all’iniziativa; con voi tutti, la vostra fede, la vostra semplicità, il vostro amore, vivere il Nostro Padre è stato profondamente rigenerante, davvero meraviglioso. Spero di rivedervi presto e di condividere altre stupende esperienze di fede come questa. Grazie di cuore. Dio ci benedica tutti.
Lorenzo Petruzziello (adulto della parrocchia S.Andrea Apostolo, Sirignano)