Educare lo sguardo: artefici di speranza

Di seguito il racconto di Nunzia Paola che ha partecipato all’itinerario socio-politico, organizzato dall’Azione Cattolica, Ufficio per la pastorale sociale, Progetto Policoro e dall’ Ufficio comunicazioni sociali diocesane tenutosi da Gennaio 2018 a Gennaio 2019.

“Oggi più che mai, le nostre società necessitano di artigiani della pace che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre che vuole il bene e la felicità della famiglia umana”. Con queste parole pronunciate l’1 gennaio 2019 in occasione della 52° Giornata Mondiale della Pace, il Papa ha invitato tutti i cristiani ad aprirsi al mondo della politica e a mettersi al servizio del bene comune. Penso che aver preso parte a questa scuola socio-politica possa essere stato per me il primo passo per cercare di diventare un “artigiano della pace”.

In una società che ci preferisce ignoranti, in cui le ore di educazione civica sono scomparse dalla scuola e la disinformazione regna sovrana e in cui, come diceva Giorgio La Pira, “la politica è ritenuta una cosa brutta”, quando mi è stato proposto di prendere parte al percorso formativo “Educare lo sguardo. Percorsi di lettura della realtà” offerto dall’Azione Cattolica, dall’Ufficio per la pastorale sociale, dal Progetto Policoro e dall’ Ufficio comunicazioni sociali diocesane, ho pensato che finalmente era arrivata la giusta occasione per potersi confrontare con persone esperte su argomenti che fanno parte della mia quotidianità ma che non sempre ho modo di approfondire.

A prendere parte a questo itinerario di formazione eravamo circa in trenta, tra giovani e adulti provenienti da tutto il territorio diocesano e tutti sentivano la necessità di ampliare le proprie conoscenze e di misurarsi con persone che vivono in una realtà differente dalla propria. Ad ospitare l’evento era Casa Clero, che nel corso dell’anno è diventata una vera e propria casa, in cui nessuno si sentiva giudicato dagli altri e in cui le idee ed opinioni di tutti erano rispettate. Tra di noi si è sviluppato un legame sincero di amicizia ed è anche per questo che siamo riusciti a vivere a pieno questa esperienza.

Il percorso era strutturato in modo da vivere tra Gennaio 2018 e Gennaio 2019 un incontro al mese, fatta eccezione per i mesi estivi, così da non caricare i partecipanti di troppi impegni in un tempo ristretto e da lasciare anche il tempo di riflettere sui temi di ciascun incontro. Gli argomenti affrontati in queste giornate sono stati molto vari ed i relatori che abbiamo avuto l’onore e il piacere di conoscere hanno saputo come impostare gli incontri in modo tale da coinvolgere anche chi magari era a digiuno di una terminologia troppo specifica e sono stati molto disponibili a rispondere alle nostre domande.

Le giornate si svolgevano in modo da alternare a mattine di confronto pomeriggi più pratici con attività laboratoriali. Abbiamo ragionato insieme su quanto l’incuria umana vada a danneggiare il nostro territorio e dall’alto del monte che ospita il Convento dei Frati Cappuccini abbiamo guardato con occhi nuovi il paesaggio che ci circonda, scoprendo dettagli sconosciuti anche ai più informati. Abbiamo capito meglio quali sono le funzioni degli enti locali, abbiamo scoperto come si comporta la diocesi di Nola in caso di votazioni, ponendo una particolare attenzione alle preferenze dei più giovani, abbiamo fatto luce su un argomento a me molto caro, cioè quello della Sanità Pubblica. Ancora, abbiamo incontrato alcuni dirigenti di un’azienda di Pomigliano, molto attenti alla qualità della vita e del lavoro dei propri dipendenti, e divisi in gruppo abbiamo provato a creare una nuova impresa sfruttando al meglio le risorse del nostro territorio. Inoltre ci è stata data la possibilità di conoscere il direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, e con lui nella “Giornata diocesana delle comunicazioni sociali” ci siamo confrontati sull’attuale quadro politico italiano.

L’itinerario si è concluso lo scorso 26 gennaio alla presenza del nostro vescovo, Mons. Francesco Marino, ed è emerso quanto ognuno dei partecipanti cercherà di farsi testimone degli insegnamenti appresi in questo anno, mettendosi al servizio della comunità e del bene comune. È sicuramente necessario che questi incontri continuino, permettendo ad un maggior numero di persone di avere l’opportunità di maturare una maggiore consapevolezza su temi sociali, politici ed economici. Alla fine di questo itinerario sento di poter dire di aver riscoperto la mia vocazione sociale, di aver acquisito uno “sguardo nuovo” con cui guardare il mondo: ho visto la speranza che le cose potranno cambiare se ognuno di noi diventerà protagonista del cambiamento.

Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questo percorso, il presidente diocesano Marco Iasevoli e tutto lo staff organizzativo, la mia presidente parrocchiale Anna Maria Rachiglio che ha scommesso su di me, permettendomi di partecipare, tutti gli ospiti intervenuti e i miei compagni di viaggio che lo hanno reso fantastico.

Nunzia Paola Sallusto (Chiesa Maria SS.Assunta in Cielo nel Duomo, Nola)

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