Vi proponiamo il racconto di Nicola che lo scorso fine settimana, a Roma, ha partecipato al modulo Nazionale per il settore Giovani.
Papappaa Paaaa PaPa papapapaaa papa Pa Pa Pa Pa PAA PAA papaPAAAA… Grande Giove!!
Beh, dai, ci sta… immagina di viaggiare nella mitica DeLorean, chi sa come sarà l’epoca in cui ti porterebbe! Chi sa se nel futuro ci saranno ancora i leoni e se i cannelloni li faranno ancora.
Citazione cinematografica a parte, quando pensiamo al futuro capita puntualmente di darsi delle immagini un po’ fantascientifiche che ognuno elabora a partire dalla propria sensibilità e fantasia. Poi può capitare che alcune di queste immagini, se elaborate da registi del calibro di Zemeckis, fanno storia.
Ma tutte le immagini elaborate da noi “comuni mortali” che fine fanno? Restano funzionali a quel momento e poi svaniscono cinque minuti dopo?
Quel futuro che immaginiamo resta pura fantasia di un pomeriggio “spompo di Domenica”, magari sotto la spinta del bicchiere di vino e dello stomaco che fatica a digerire la lasagna?
Forse.
Ma ci pensi al futuro? Il fatto è che, fatta salva la fantascienza che ci sale quando pensiamo a come sarà il mondo nel 2657, quando pensiamo a un futuro non così tanto lontano possiamo essere anche fatti per il 99% di speranza, possiamo anche fare lavaggi di ottimismo, ma non possiamo scappare da quel briciolo di fifa, perché, se il futuro è anche conseguenza del presente, non è che poi oggi giri tutto per il verso giusto. E allora shhhh! Basta! La digestione è finita, domani è lunedì… meno male così non ci penso. Continuo a fare sempre così, al futuro poi si vede.
“No calma, aspetta n’attimo, ragioniamo, perché non ci vuoi pensare? Guarda che se vuoi ci ragioniamo insieme e se c’è qualcosa per cui aggiustare il tiro possiamo vedere di farlo insieme.”
…Ad averla al nostro fianco gente che ci parla così.
Beh noi gente così l’abbiamo trovata, sono i giovani di Azione Cattolica disseminati in ogni periferia italiana.
Questi giovani si abbattono come gli altri, per carità, ma nel contempo ognuno di loro sa che nei momenti di difficoltà, quando parte la “sindrome di Calimero”, quando prospetta per il futuro le peggiori conseguenze, c’è qualcuno dall’altra parte dello stivale che “lo sta tenendo per il cuore”.
“Tenersi per il cuore”, altrimenti detto “la straordinaria forza delle relazioni belle”.
Perché la verità è che noi siamo fatti per il 90% di bellezza e per costruire il futuro c’è bisogno semplicemente che qualcuno ce lo ricordi. Certo, c’è bisogno di saper leggere la storia, il presente, i segni dei tempi, ma prima di tutto si parte da qui, dalla bellezza effettiva e potenziale di cui siamo fatti e di cui siamo capaci.
E quando tenersi da lontano non basta più? Si torna alla Fonte che “tutti unisce come in un abbraccio”. Lo scorso 9, 10 e 11 Novembre siamo tornati alla Fonte attraverso il Modulo Formativo Nazionale “Ritorno al futuro”, tenutosi a Roma e organizzato dagli amici dell’equipe nazionale del Settore Giovani.
In questi giorni ci siamo raccontati la bellezza dei nostri cammini formativi – che racconta di noi – e la loro bellezza potenziale se coniugati al nuovo tempo che stiamo vivendo.
Ci siamo immersi in un intenso itinerario ritornando all’origine del pensiero che ha modellato i punti cardini del progetto formativo ed era necessario questo lavoro perché solo ritornando alla ratio si riqualifica il presente e si costruisce il futuro.
D’un tratto è successa una cosa strana: abbiamo iniziato ad immaginare quel futuro (associativo, e quindi nostro) per cui ognuno prova un po’ di fifa e lo abbiamo fatto accordando l’immaginazione. E come si accorda l’immaginazione? Pura follia! Beh non si può certo dire che avevamo proprio la stessa visione. Eppure c’era un puntino, un particolare, un colore, una sfumatura comune a ciascuno… che manco tutti ci facevano caso, ma c’era… eccome.
Per costruire il futuro basta un puntino condiviso da cui partire. Siamo tornati a casa ricaricati, con un futuro da costruire che ci fa meno fifa e con la certezza che ancora, nei momenti di difficoltà, c’è sempre qualcuno che ci tiene per il cuore.
Nicola Sergianni (membro d’equipe – Parrocchia San Pietro Apostolo, Scafati)