Sabato 3 e Domenica 4 Febbraio sono stati per me due giorni speciali, due giorni che mi hanno portato a riflettere sulla mia fede e sulla mia preghiera. Ho vissuto l’esperienza della scuola di preghiera dedicata ai giovanissimi della Diocesi. Questo fine settimana non era stato programmato, è saltato fuori per caso, ma è stato uno dei più belli che abbia vissuto. Le tematiche che sono state proposte erano molto forti. Il primo giorno ci è stata posta una domanda: “quale è il profondo bisogno del cuore umano?”. Sembrerà strano ma è proprio il sentirsi al sicuro, protetti da ogni pericolo. L’uomo da sempre cerca protezione da chi è superiore a lui, da chi è oltre questo mondo, Dio. Per cercare di creare un contatto con Dio, l’uomo prega. In qualsiasi religione l’uomo aspetta la risposta di Dio, nel cristianesimo, pero’, c’è una particolarità: non è l’uomo che cerca Dio ma è Dio che cerca l’uomo. Questo è stato il principale punto della giornata. Non bisogna farsi un idea sbagliata sulla scuola di preghiera, perché oltre a profonde riflessioni si sono alternati momenti di allegria, scherzi, giochi e anche la possibilità di conoscere nuove persone, nuovi amici. Il secondo giorno abbiamo avuto due domande a cui far rispondere la nostra anima:
Quali sono gli stati d’animo che mi spingono alla preghiera?
Quanto tempo dedico alla preghiera? A chi mi rivolgo?
E su questi punti si sono svolti i laboratori.
Sicuramente se raccontassi la mia esperienza a un ragazzo della mia età mi risponderebbe “Ma che stai dicendo? Sei pazza?”. Io, invece, ho deciso di raccontarla. Per me non sono stai due giorni solo di domande o di parole al vento. Ho provato emozioni, ho individuato nuovi punti di vista, ho capito le mie necessità e i miei doveri. Voglio anche ringraziare con tutto il cuore gli animatori che ci hanno assistito passo passo. Questa esperienza mi ha colto in un momento particolare della mia vita e sono felice di poterne fare tesoro.
Marianna Mellone (parrocchia del SS. Rosario, Flocco)