Carmela Coppola, vicepresidente diocesana adulti, ci racconta come è andata la quarta sessione sinodale, dal titolo “Per una Chiesa capace di comunione”.
Il nostro Vescovo Padre Beniamino ci ha introdotto alla IV sessione sinodale facendoci capire che quello che stiamo vivendo non è per affrontare un problema ma è un momento di grande contemplazione perché la Chiesa è un dono che ci è stato consegnato e affidato.
Ci ha lanciato tre provocazioni:
La Chiesa è una comunità piena di Spirito Santo; è sulla Chiesa che il Signore ha soffiato lo Spirito. Lo Spirito ci è dato solo e unicamente nell’appartenenza alla Chiesa. La Chiesa è un corpo articolato e su questo corpo è stato soffiato lo Spirito del risorto. La Chiesa è il grembo attraverso il quale il Padre genera i suoi figli. La Chiesa corpo di Cristo lavora per la storia per immettere un nuovo principio, non l’individualismo ma il principio dell’amore, della comunione. La comunione non si realizza a livello umano, ma si compie incontrando un terzo: attorno a Dio, con Dio, per mezzo di Gesù Cristo. Senza Dio non c’è comunione, non c’è relazione, non c’è possibilità.
A seguire il dott. Auriemma ha fatto una sintesi sulla relazione generale, cogliendo gli aspetti più salienti e poi la nostra cara Pina De Simone che era la “moderatrice” prima di dare il via agli interventi ha sottolineato che siamo nel cuore del nostro cammino sinodale, un cammino, come pronunciò anche Papa Francesco quando fu eletto, tra vescovo e popolo. Cammino di fratellanza, cammino di popolo, in cui ci è chiesto di pregare l’uno per l’altro. Questo cammino è un cammino fruttuoso che genera comunione che intreccia la storia degli uomini.
Dai vari interventi dei sinodali sono scaturiti vari punti in comune: il punto di partenza è il camminare insieme in ordine a quella capacità di comunione. Questo camminare insieme diventa possibile quando la comunità si costruisce intorno alla Parola vissuta. Si deve ripartire dalla dimensione spirituale attraverso un cammino di conversione. Durante questo cammino sinodale ci si sta allenando molto a fare comunione attraverso i vari momenti di confronto a livello parrocchiale. Ma, si fa fatica ancora a lavorare tra parrocchie. Un’espressione usata all’interno di un intervento è stata: Per procedere insieme ci vuole un cuore allargato e bisogna allenarsi alla vita dello Spirito. Qualcuno notava che le parrocchie hanno una certa chiusura rispetto alle provocazioni che vengono dalle realtà esterne. Si sono avanzate anche delle proposte dando delle indicazioni ma devono essere una somma di simili? Cioè tutti dobbiamo camminare allo stesso modo?
Interessante l’intervento di don Lino che in sintesi si racchiude in una domanda: A cosa siamo stati chiamati in questo sinodo? A cosa stiamo mirando?