Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative, ricordiamo le norme sull’incompatibilità tra incarichi politici e associativi e sulla decadenza automatica di chi si trovi nella condizione di incompatibilità.
La norma di riferimento é l’articolo 12 del Regolamento di attuazione:
Incompatibilità, ineleggibilità, decadenza, in relazione allo svolgimento di incarichi politici.
1. Gli incarichi direttivi e gli incarichi di componente dei Consigli (diocesani e nazionale) sono incompatibili con i mandati parlamentari (nazionale ed europeo), con incarichi di Governo, con il mandato nei Consigli Comunali, Provinciali, Regionali, con incarichi di Sindaco o Presidente o componente delle Giunte Comunali, Provinciali e Regionali e con incarichi di Presidente di Circoscrizioni comunali.
2. Gli incarichi direttivi sono altresì incompatibili con incarichi negli organi decisionali di partiti politici o di organizzazioni, comunque denominate, che perseguano finalità direttamente politiche.
3. I soci che si trovano in una situazione di incompatibilità non possono essere eletti o nominati ad incarichi direttivi o a incarichi di componenti dei Consigli.
4. I soci che rivestano incarichi direttivi e di componente dei Consigli (diocesani e nazionale) in caso di candidatura per le Assemblee elettive del Parlamento europeo, nazionale, delle Regioni e degli altri Enti pubblici territoriali di qualsiasi livello decadono automaticamente dall’incarico ricoperto dalla data dell’accettazione della candidatura.
5. Quanti rivestono incarichi direttivi e gli stessi soci dell’Azione Cattolica Italiana devono evitare che l’Associazione come tale, le sue sedi, la sua rete organizzativa siano coinvolte nelle scelte politiche personali e nella partecipazione a competizioni elettorali.
All’articolo 9 del Regolamento si specifica inoltre che per incarichi direttivi si intendono gli incarichi associativi di Presidente (parrocchiale, diocesano, nazionale), componente della Presidenza (diocesana, nazionale), Delegato regionale, componente della Delegazione regionale, Segretario (diocesano, nazionale) di Movimento.
Sono norme, come noto, a tutela dell’indipendenza, dell’autonomia e della credibilità dell’associazione. Resta il forte incoraggiamento dell’Azione cattolica a tutte le donne e gli uomini che intendono spendersi per il bene comune attraverso l’alto servizio della politica.
Approfittiamo di questo promemoria normativo per informare l’associazione che un nostro consigliere diocesano Acr, Antonio Romano, ha accettato di candidarsi per le comunali di Pomigliano. La decadenza di Antonio scatterà nel momento stesso in cui sarà ufficializzata la sua presenza nelle liste.
Tuttavia Antonio, precedendo l’arrivo della decadenza, con sensibilità verso l’associazione ha voluto inviare una lettera privata di dimissioni al Consiglio diocesano. Con parole significative ha ringraziato per l’esperienza vissuta e motivato la sua scelta d’impegno pubblico. Anche l’associazione diocesana lo ringrazia per il servizio svolto e porge a lui, e a tutti i soci che si candideranno, gli auguri di un proficuo servizio al bene comune.
La regola vale anche per chi è iscritto a un un sindacato?