Se mi lasci non vale

Se si perde loro ( i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. Ma è un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
Con queste parole, di don Lorenzo Milani, hanno avuto l’avvio i lavori del Cantiere del Movimento (Mo.Ca.), svoltosi a Napoli dal 20 al 22 aprile. Circa 140 studenti,tra segretari e membri di equipe dei circoli diocesani, delegati regionali e responsabili nazionali del MSAC, hanno impegnato il loro tempo e le loro energia per iniziare a rispondere a una sfida che i nostri tempi continuano a porre: la dispersione e l’abbandono scolastico. Da qui il titolo della Mo.Ca. Se mi lasci non vale.

Le premesse dei lavori sono state chiarite fin da subito dalla scelta di iniziare i lavori con un momento di preghiera presieduto da don Tony ( neo assistente del MSAC) e dal saluto di  Elena Poser, segretaria nazionale, che ha sottolineato che i capisaldi di questo impegno nella Scuola , per la Scuola e per il paese, per noi msacchini sono una fede matura e una professionalità eccellente.
La scelta della tematica nasce dalla osservazione che ancora oggi in tutta Italia, con picchi maggiori in alcune regioni tra cui la stesa Campania, troppo studenti fuoriescono dal sistema dell’istruzione/formazione.
A guidare i partecipanti nella fase iniziale di studio iniziale sono stati Franco Venturella ( provveditore di Vicenza) e la dott.ssa Speranzina Ferraro della Direzione Generale per lo Studente del MIUR.

In particolare è stato ribadito il ruolo della Scuola nella formazione del cittadino,  a cominciare dai legami di comunità che a scuola andrebbero costruiti. In quest’ottica le boccature, la dispersione e l’abbandono scolastico sono delle condizioni di “mortalità scolastica” in cui fallisce l’intero progetto della repubblica italiana di garantire a tutti  la realizzazione di sé, rimuovendo gli ostacoli, perché i ragazzi non siano più sudditi ma cittadini sovrani.
Lo studio tecnico, svoltosi nella mattinata di sabato con la dott.ssa Speranzina Ferraro, ha ulteriormente consentito di ridefinire i concetti di abbandono e dispersione scolastica  confrontandoli con le direttive europee. Appare eclatante che a fronte di un progetto “Europa 2020” che implicherebbe per gli stati delle UE una riduzione a meno del 10% degli Early School Leavers ( tra 18 e 24 anni), in Italia nel 2000 fossero il 25.1 % scesi al 19.1% nel 2009.
Di fronte a questo problema, occorre un approccio sistemico che ponga al centro di una community care l’apprendimento e non più l’insegnamento, cioè lo studente con le sue fragilità e potenzialità nella sua unicità.
Cuore della Mo.Ca. sono stati i laboratori di cantiere in cui sono state individuate e discusse  le macroaree in cui bisogna agire per raggiungere gli obiettivi indicati dalla Costituzione e dalla comunità internazionale.
Cultura della valutazione, scuole aperte  e orientamento ( in entrata e in uscita) sono stati variamente declinati, con il supporto di esperti dell’associazione e non, per  rispondere alle molteplici difficoltà, che sono cause e concause, fin dall’inizio del percorso di istruzione, del fenomeno,  che esplode in modo manifesto nel periodo della scuola secondaria di secondo grado.

I dubbi e le riflessioni emersi sono stati poi condivisi, nel pomeriggio di sabato, con il sottosegretario del MIUR Rossi Doria, presso il Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Napoli.
Il sottosegretario ha dato speranze confortanti circa i 23milioni e 700mila euro che finanzieranno il progetto delle scuole della seconda occasione nelle quattro regioni più a rischio ( Campania, Puglia, Sicilia e Calabria) e la possibilità di rinnovamento degli stessi. Con lui si sono poste questioni su orientamento vocazionale, test INVALSI, problematica del diritto allo studio, necessità di una valutazione dei dirigenti scolastici e delle scuole …
Di questo pomeriggio, sicuramente tre sono stai gli aspetti, al di là del contenuto del confronto, che lo hanno reso centrale: la possibilità per il MSAC di dialogare, al di fuori del luogo istituzionale  del forum presso il Ministero, con un esponente del governo ( cosa che non accadeva dalla partecipazione del ministro Fioroni alla SFS del 2007), l’opportunità di rendere partecipanti attivi anche quei msacchini rimasti a casa che hanno seguito l’incontro in streaming e su Twetter o FB, e l’attenzione appassionata ai problemi della Scuola di oggi, emersa dalle innumerevoli domande e da un desiderio forte di confronto.

Rinfrancati da pizza e passeggiata notturna per Napoli ( resa ulteriormente allegra dalla partita e  vittoria del Napoli ottenuta in serata!), sostenuti dalla preghiera di don Vito Piccinonna ( assistente nazionale del Settore giovani) e dalla grazia della celebrazione eucaristica presiedute da S.E. Domenico Sigalini, assistente ecclesiastico generale ( sabato mattina), e S.E. Mons. Lucio Lemmo, vescovo ausiliare di Napoli ( domenica), i partecipanti alla Mo.Ca. hanno terminato i lavori con un bilancio di cantiere sui  risultati dei laboratori e valutando alcuni progetti, già in essere, che mirano alla riduzione dei fenomeni della dispersione e dell’abbandono scolastico.

Questo desiderio di occuparsi di una questione che riguarda la vita delle nostre scuole, che è poi la vita dei nostri compagni, ponendo, come proprio dello stile associativo al centro la persona, rappresenta, come ha affermato all’avvio dei lavori il presidente nazionale di AC Franco Miano, la certezza che un futuro è possibile in quanto c’è un presente, che è l’impegno che già ci stiamo mettendo.
Un presente diverso per la Scuola e il Paese che si costruisce solo continuando  a riflettere e progettare, dialogando con  tutti i nostri compagni e docenti,  collaborando anche con  tecnici e uomini della politica, studiando e pregare, sostenuti dai nostri assistenti e dalla intera associazione, perché, come direbbe don Milani, a che servono le mani pulite se si tengono in tasca?!?

 

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