5 settembre 2004: la grande famiglia dell’Ac saluta il Santo Padre Giovanni Paolo II a Loreto. È una grande festa, un grande momento di Chiesa, un grande momento per l’Associazione cui il Pontefice dà il suo mandato: essere “un’Ac di contemplazione, missione e comunione” in un tempo in cui “spetta a voi laici testimoniare la fede mediante le virtù che vi sono specifiche”.
Sono passati ormai quasi 4 anni da quel giorno. Luigi Alici ha sostituito Paola Bignardi e Benedetto XVI guida la Chiesa dopo Giovanni Paolo II. Ad unire quel 5 settembre a questo 4 maggio resta l’Ac, restano le persone, restiamo noi.
E viene da chiedersi: cosa dirà domenica l’ex cardinale Ratzinger durante il suo messaggio? La nostra presidente diocesana, Pina De Simone, in un’intervista pubblicata poco dopo la sua nomina (chi se l’è persa può trovarla qui) si augurava una riattualizzazione e conferma del famosissimo “So che voi ci siete!” di Giovanni Paolo II (certo che GP ci voleva davvero bene! Ha sempre avuto parole bellissime e piene di approvazione per noi! Chissà perché….!!), probabilmente ci sarà un rimando al mandato di cui abbiamo già parlato. E con esso un’altra domanda spontanea: in questi 4 anni siamo stati un’Ac di contemplazione, missione e comunione? Abbiamo testimoniato (è anche il nostro tema annuale) con le nostre virtù? Lo abbiamo fatto a livello personale, prima che parrocchiale, diocesano e nazionale, visto che l’Ac siamo tutti noi?
Eh sì, perché la cosa più bella di domenica (che sarà sicuramente una giornata indimenticabile) è rappresentata dal fatto che ogni singola parola che Benedetto XVI dirà all’Associazione avrà ognuno di noi come destinatario, sarà un ringraziamento (se saremo stati bravi!), un rimprovero paterno (se proprio ci va male!), una richiesta, un invito che è rivolto a noi. A me che scrivo, te che leggi, a quel bambino, giovane, issimo, adulto che ti è affidato o al tuo educatore. Perché è questo il segreto che si rinnova da 140 anni, la realtà più bella, il segreto dell’eterna giovinezza dell’Ac: i volti, l’entusiasmo, l’amore, la fantasia, il servizio, le virtù e la santità di tutte quelle persone che la compongono e, finchè noi ci saremo, finchè faremo sentire l’amore verso quel rettangolino di carta e ciò che rappresenta (che include anche il Papa!!), ci sarà sempre un Pontefice che, incontrandoci, dirà “La Chiesa ha bisogno di voi!”
E allora, per ricordarlo, per dimostrare il nostro affetto, di cosa siamo capaci, non dimentichiamo che le parole che domenica Benedetto XVI pronuncerà non sono rivolte ad un’entità astratta e sta a noi rispondergli… Ecco il nostro sì, nuova luce che rischiara il giorno, è bellissimo regalare al mondo la speranza!
Anche perché, saremo la seconda diocesi più numerosa e come prima diocesi prenotata saremo avanti a tutto e, quindi, non possiamo di certo far mancare il nostro sostegno e calore a chi, sicuramente, ci porta nel cuore ogni giorno…
Ci vediamo domenica signor Pontefice, certi che quando si addormenterà penserà insieme con noi: il 4 maggio è bellissimo!
Ma domenica sarà anche la giornata conclusiva della XIII Assemblea nazionale. Per leggere l’intervista del Presidente Nazionale Luigi Alici a L’Avvenire clicca qui