Le nostre strade e la spazzatura

In difesa del creato di Giovanni Corbisiero

La città di Mariglianella è uno di quei paesi interessati dall’emergenza rifiuti. Questa situazione ha portato l’AC parrocchiale a vivere il Mese della Pace secondo la declinazione della difesa del creato. Tutta l’associazione – a seconda delle attenzioni educative – ha attivato una serie di iniziative (personali e comunitarie) con lo scopo di garantire il recupero e la tutela del territorio. Ne è nato un manifesto sottoscritto dai soci e che a breve sarà condiviso con tutta la comunità. Sappiamo che non è molto, ma pensiamo possa essere un’occasione per avviare una riflessione seria sul nostro stile di vita.

Leggi il manifesto dell’AC di Mariglianella

La testimonianza di Rita Sartore

La situazione dei rifiuti nella zona di Boscoreale raggiunge, in questo periodo, delle proporzioni indescrivibili per una popolazione che dovrebbe essere contenta di vivere nel Parco Nazionale del Vesuvio.  Una vergogna che va oltre i limiti dell’immaginazione tanto che ha portato qualche scienziato a dire che  “siamo di fronte ad un vero e proprio danno antropologico”.
Va assunta però una presa di responsabilità da parte di tutti senza commettere l’errore di accusare solo coloro che ci governano, che avranno sicuramente maggiori responsabilità, ma che non sono gli unici ad aver causato questo disastro. More…Mi viene da pensare, osservando i cumuli di rifiuti che invadono da troppo tempo le strade del mio paese, che spesso noi cittadini non sappiamo curare ciò che abbiamo. Mi chiedo cosa passi per la testa di chi sta approfittando di questa già grossa emergenza per gettare via ogni genere di mobili, materassi e suppellettili varie. È pur vero che siamo pieni, ma appesantirci ancora di più con rifiuti difficile da gestire è un atto di irresponsabilità verso la nostra bella terra che ormai nel mondo è associata alla “monezza”. Cerchiamo piuttosto di far nascere in noi la cultura della raccolta differenziata, evitiamo di sprecare carta e plastica (e penso alla moltitudine di piatti, bicchieri e quant’altro); proviamo a far partire da noi l’esempio su come ci si prende cura del nostro territorio in modo da far palesare ancora di più, ai nostri amministratori, la loro totale incapacità di gestione della situazione spazzatura.

Boscoreale è una cittadina già commissariata da un paio d’anni e in quanto tale doveva essere al passo con la differenziata ma niente di tutto ciò è avvenuto; quei pochi cassonetti per la differenziata sono andati bruciati e forse ne sono rimasti davvero un paio in giro per il paese: veramente pochi, considerando che non è poi così piccola come città. Dal 17 gennaio Boscoreale è tenuta ufficialmente ad aderire alla raccolta differenziata ma a tutt’oggi non vedo ancora informazione; la maggior parte non sa di doverla fare ma soprattutto si crea un circolo vizioso poiché continuando a vedere le strade inondate di rifiuti, con conseguenti disagi per l’igiene e la viabilità, non si è invogliati e spronati a metterla in atto.

Mi rendo conto che è fondamentale sensibilizzare la cittadinanza anche perché se non si parte dalla differenziazione dei rifiuti non ha senso neppure parlare di siti di stoccaggio o di discariche. Qualcuno ipotizzava di utilizzare un’area di Boscoreale al confine con Poggiomarino e già destinata al PIP (Piano d’Insediamento Produttivo) per realizzare un termovalorizzatore. Ma nessuno lo vuole! Mi chiedo quindi: se nessuno vuole questo impianto nel suo paese, che fine deve fare la spazzatura? È fondamentale, anche se mi tocca dire purtroppo, che il ciclo integrato dei rifiuti inizi dalla raccolta differenziata, continui con il compostaggio e finisca il residuo di tutto il processo nel termovalorizzatore. È la stessa legislazione italiana ed europea a prevedere che i rifiuti, così come sono non possono essere bruciati; guai a pensare che la soluzione del problema possa essere che i sacchetti di spazzatura così come li vediamo oggi possano essere direttamente immessi in un inceneritore. Spesso la discussione sulla risoluzione del problema spazzatura si ferma alla considerazione “termovalorizzatore si, termovalorizzatore no” senza andare oltre e fare invece un discorso più costruttivo acquisendo coscienza della realtà dei problemi che dobbiamo affrontare.

A tal proposito si è auspicata l’individuazione di un’area da adibire a sito di stoccaggio provvisorio in cui installare un congruo numero di appositi contenitori al fine di eliminare in tempi rapidissimi tutti i rifiuti attualmente giacenti sul territorio comunale. Tale intervento consentirebbe in tempi relativamente brevi il ritorno ad una situazione igienico sanitaria sicuramente un po’ più rassicurante e scongiurerebbe le probabili diffusioni di malattie infettive anche in vista dell’approssimarsi della primavera ed il relativo aumento delle temperature. In particolare si è proposto di costituire in varie zone del territorio comunale delle isole ecologiche in cui installare gli appositi contenitori per la raccolta della carta, vetro, lattine, plastica ed ingombranti.

Circa invece la possibilità di una discarica a Terzigno, che ovviamente vede tutti contrari, un punto non è chiaro: il sito dovrebbe essere adibito allo stoccaggio del FOS (frazione organica stabilizzata), ma molto probabilmente finirà per accogliere tutti i tipi di rifiuti e non solo quelli a cui dovrebbe essere destinato, ragion per cui c’è motivo di credere che a Terzigno arriveranno rifiuti nè trattati nè tanto meno differenziati dal secco e da altri materiali nocivi. La cosa fa molto riflettere anche perché si tratta, anche in questo caso, di una cittadina del Parco Nazionale e come tale sembra incompatibile tale destinazione di un’area del territorio. Quindi anche Terzigno, come Boscoreale si trova a dover affrontare questa grave emergenza, come tanti altri paesi del napoletano, con la responsabilità però di dover accogliere una quantità di rifiuti in luoghi predefiniti superando la reticenza e rigettando l’idea che “non si vuole la spazzatura in casa propria”, perché la situazione è talmente seria che non ci si può permettere di fare capricci sulla questione spazzatura. Non è sicuramente piacevole, né tantomeno salutare avere una discarica o un sito di stoccaggio sotto casa, ma sarà sicuramente meglio che avere discariche a cielo aperto per le nostre strade; e poi sono talmente tanti anni che esiste questo problema che bisogna fare il possibile per cercare di risolverlo. Quindi sono del parere che occorre sacrificarsi nella speranza che arrivino tempi migliori e che finalmente la nostra bella terra sia liberata dal giogo della “munnezza”.