L’Azione Cattolica, all’interno della sua vocazione educativa, ha sempre coltivato una peculiare attenzione per i temi della cittadinanza e della partecipazione civile e politica. Ma è esperienza di moltissime realtà parrocchiali, il come questa attenzione manchi di competenze, progettualità e, non di rado, di convinzione. La prova? Spesso il tutto si riduce ad una singola riunione o dibattito nel corso di un intero anno associativo, nella convinzione che sia necessario solo dare qualche input e suscitare interesse in qualcuno che magari in futuro, un po’ per passione, un po’ per attitudine, si ritroverà ad impegnarsi in maniera diretta in ambito politico o sociale.
La maturazione delle esperienze e delle competenze, non è opera di un giorno: richiede tempo! E inoltre, faremmo nostra un’idea ben poco integrale di formazione se pensassimo solo ad assecondare le predisposizioni personali dei nostri giovani e giovanissimi.
Siamo quindi convinti che la nostra proposta formativa su questi temi abbia bisogno di un ripensamento (e non solo a livello parrocchiale) tanto più in questo tempo ed in questa nostra terra che urlano a pieni polmoni la necessità di una presenza di un laicato appassionato, creativo e formato.
L’orizzonte non è cambiato: si tratta di formare laici cristiani capaci di tradurre i principi ed i valori in cui credono in progetti per il proprio territorio, realmente fattibili perché elaborati con competenza; che amano il proprio tempo e la propria terra, perché vi leggono i segni del passaggio del Signore; che utilizzano come termine ultimo di giudizio e di valutazione di analisi e scelte, l’uomo come ci è rivelato dalla nostra fede in Gesù Cristo.
A partire da queste considerazioni abbiamo pensato dall’anno scorso di proporre una nuova iniziativa: la scuola di cittadinanza.
L’idea non è tanto quella di sfornare esperti sul tema, ma quanto quella di offrire a giovani, giovani-adulti, adulti, responsabili associativi e educativi semplicemente motivati, un’occasione di studio e di confronto, che possa servire non solo alla loro formazione personale ma che li renda anche desiderosi e capaci animare il proprio territorio e di offrire un proprio contributo nelle comunità parrocchiali nella cura di questa sensibilità.
Per quest’anno il tema identificato è quello della fragilità: metteremo a fuoco alcuni degli elementi presenti all’interno della società in cui viviamo che rappresentano un motivo di insicurezza per i cittadini, che avvertono l’inadeguatezza degli strumenti che la società stessa, attraverso lo stato, si dà per affrontarli; in particolare ci occuperemo di stato sociale e immigrazione nel primo appuntamento e di precarietà nel secondo.
Anche quest’anno potremo contare sulla compagnia di don Antonio Guarino, docente presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Napoli “Federico II” che ci guiderà nel confronto con la dottrina sociale della chiesa e la legislazione vigente. Con l’aiuto di testimoni provenienti dal mondo del volontariato, della politica amministrativa, del lavoro, affronteremo invece i problemi in chiave locale