No justice without life

Il 10 ottobre si celebrerà, come consuetudine, la giornata mondiale contro la pena di morte, voluta dalla WCADP (World Coalition against the death penalty), una coalizione composta da più di 60 fra organizzazioni che si occupano della difesa dei diritti umani, associazioni di avvocati, sindacati ed enti locali.

Il tema della Giornata mondiale 2007 è “Fermiamo la pena di morte: è il momento di decidere!”, facendo riferimento alla risoluzione per una moratoria universale sulle esecuzioni, che verrà presentata dall’Unione europea e da altri paesi durante la 62esima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

La sessione è cominciata 18 settembre scorso, la discussione della risoluzione è prevista nel mese di ottobre. Così, durante la Giornata mondiale, verrà dato ampio sostegno alla moratoria, in modo tale da contribuire a garantirne il successo.

Quasi superfluo dire che se la risoluzione fosse approvata in Assemblea Generale diventerebbe un’importante pietra miliare verso l’abolizione della pena di morte nel mondo.  Ad oggi 130 membri delle Nazioni Unite hanno abolito la pena di morte per legge o nella pratica. Nel 2006, solo 25 paesi hanno eseguito condanne a morte e il 91% delle esecuzioni è avvenuto solo in sei paesi: Cina, Iran, Pakistan, Pakistan, Sudan e USA. Di conseguenza, una vasta maggioranza dei paesi membri delle Nazioni Unite sta già osservando una moratoria sulle esecuzioni.

Eppure, si continua a morire sotto la mano del boia di Stato.